Intervista al Dott. Valerio Gallotta, un professionista stimato per competenza e professionalità
«La mia vita di chirurgo-oncologico tra dedizione, studio e sacrifici»
Il Dottor Valerio Gallotta, esperto in Ginecologia Oncologica presso il Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli a Roma, nato a Salerno, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e successivamente si specializza in Ginecologia ed Ostetricia. Fellowship in chirurgia oncologica mini-invasiva Università di Berlino, Charitè (Direttore Prof. Achim Schneider).
Docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, attualmente è dirigente medico presso l’Unità di Ginecologia Oncologica (Direttore: Professor Giovanni Scambia) con incarico di Alta specializzazione.
Ha partecipato a numerosi eventi, corsi di formazione, webinar, ricerche scientifiche e autore di oltre 160 articoli scientifici pubblicate dalle riviste più importanti a livello internazionale e numerosi capitoli di libri. Partecipa all’Editorial Board di diversi riviste scientifiche internazionali tra cui l’European Journal of Surgical Oncology ed è membro della Società Asiatica di Chirurgia Ginecologica Robotica. Ha partecipato come relatore a convegni di carattere scientifico in Italia e all’estero.
Un professionista che tutti stimano per la competenza e la professionalità che dedica alle sue pazienti, prendendole in carico dalla diagnosi alla cura.
Ha esperienza nel campo di ricerca delle Scienze Ginecologiche e Ostetriche, con particolare riferimento alla ginecologia oncologica, alla chirurgia mininvasiva, allo studio dei tumori ginecologici, allo studio e allo sviluppo delle più recenti tecniche endoscopiche mininvasive e robotiche. Casistica operatoria: oltre 10000 procedure di chirurgia per interventi di Ginecologia Oncologica, come primo operatore.
“La chirurgia – ha spiegato in un’ intervista rilasciata tempo fa – ha un fascino incredibile: nasconde e rivela, regala piccole scoperte ogni volta che ci si confronta con essa, la chirurgia ha una storia. Romanticamente, è la sintesi delle conoscenze anatomiche, delle indicazioni cliniche e delle caratteristiche uniche di ogni singolo paziente. Conoscere e vivere il mondo della chirurgia è un dono, ma allo stesso tempo richiede sacrificio, dedizione, studio, passione e concentrazione”.
Il Dott. Gallotta aggiunge: “Vorrei migliorare il mio progetto lavorativo dedicandomi sempre con maggiore attenzione alle difficoltà che ogni paziente vive con la malattia”.
1) Quali sono le novità in campo Ginecologo-Oncologico? Quali le nuove tecnologie chirurgiche?
Le novità in campo Ginecologico Oncologico sono innumerevoli e riguardano ogni fase della cura delle pazienti con neoplasie ginecologiche, dalla diagnosi alla terapie mediche e chirurgiche con l’introduzione di farmaci di nuova generazione, target-specifici e la diffusione della tecnologia robotica.
Negli ultimi due decenni, la tecnologia ha rivoluzionato la ricerca genomica, epigenomica e trascrittomica, introducendo innovazioni senza precedenti in tutte le discipline della cura del cancro, in particolare nell’ambito della ginecologia oncologica. La letteratura scientifica ha dimostrato il vasto potenziale dell’integrazione dei dati multiomici per migliorare la cura dei pazienti. Inoltre, l’integrazione della radiomica con altri tipi di dati come quelli istopatologici, genomici e clinico-patologici è una delle prospettive più importanti per la realizzazione di processi diagnostici terapeutici. L’introduzione della medicina molecolare nella pratica clinica ha consentito di caratterizzare i tumori dando forza ai principi della medicina di precisione che consente di poter selezionare il piano terapeutico in modo più appropriato possibile per ogni singolo paziente. Merito di una migliore comprensione dei meccanismi molecolari alla base dei tumori, ma anche e soprattutto di una prevenzione più moderna ed efficace. È la diagnosi precoce che consente infatti alle terapie, chirurgiche, mediche e radioterapiche di esprimere al massimo tutta la loro potenzialità. Inoltre, l’introduzione ormai consolidata di farmaci come i parp inibitori e la terapia immunologica ha radicalmente migliorato i risultati dei programmi terapeutici anche di tumori diagnosticati in fase avanzata. Per concludere, la chirurgia mini-invasiva, la radioterapia stereotassica, l’approccio realmente multidisciplinare sono diventate alcune tra le più importanti innovazioni degli ultimi anni.
2) Se tornasse indietro sceglierebbe ancora questa facoltà, questa professione? Ci dica qualcosa della sua carriera professionale.
Sicuramente adesso posso dire di essere orgoglioso e felice di aver scelto questa professione per molteplici motivi. Aver avuto come guida due scienziati e professionisti di elevatissimo profilo internazionale mi hanno aiutato ad affrontare tantissime difficoltà, in particolare aver rinunciato a molto tempo della mia vita privata. Tuttora lavorare in un gruppo guidato dal Prof. Scambia e far parte di una delle migliori equipe mediche e scientifiche permette a tutti noi di realizzare il sogno di poter curare migliaia di pazienti con neoplasie ginecologiche. Tornando indietro sognerei di poter avere un lavoro che mi consentirebbe maggiori possibilità di viaggiare e conoscere popoli diversi. Tuttavia la mia carriera professionale è stata caratterizzata dalla possibilità di conoscere pazienti e famiglie straordinarie. Inoltre ho conosciuto ed ho instaurato amicizie con colleghi di ogni continente, persone con straordinarie doti umane e instaurando collaborazioni scientifiche.
3) Con quali motivazioni consiglierebbe a un neolaureato di intraprendere la specializzazione chirurgica?
Le specializzazioni chirurgiche hanno vissuto negli ultimi anni una profonda crisi, in particolare nel nostro Paese ma anche all’estero. La vita del chirurgo richiede davvero una dedizione e capacità di sacrificio straordinario. Poter realizzare un percorso formativo richiede uno studio continuo e anche la fortuna di poter frequentare scuole di prestigio con programmi didattici e formativi ben stabiliti. Proprio in questo senso le società scientifiche di ginecologia oncologica e chirurgica mini-invasiva guidate in questi anni dal Professor Scambia e dalla Professoressa Fagotti hanno avuto tra i principali obiettivi quello di poter realizzare percorsi formativi validi ed efficaci. La motivazione per poter intraprendere questo tipo di percorso penso che sia una combinazione di molteplici fattori ricordando l’importanza dell’aspetto umano che lega in maniera indissolubile il paziente al medico curante.
4) Quali sono i requisiti per diventare oggi un buon chirurgo? Si può parlare di “vocazione”?
I requisiti per poter diventare un buon chirurgo sono molteplici. In tutti questi anni ho conosciuto tanti colleghi, ognuno con un talento unico e peculiare, ma penso che la caratteristica principale sia stata sempre quello di poter avere la possibilità di rendere il proprio lavoro un aiuto significativo per le pazienti. Spesso ho sentito dire che il nostro lavoro sia una vocazione. Da un lato immagino che sia romanticamente bello pensare che sia così e penso che davvero lo sia. D’altro canto è giusto ricordare che noi medici non siamo assolutamente tutelati sotto molteplici punti di vista, considerando che il percorso formativo richieda almeno 10 anni di studi con un ingente investimento economico, e non essendo corrisposto in maniera adeguata da una retribuzione economica e sociale giusta per questo tipo di professione. Per questo, credo, che le istituzioni universitarie ed ospedaliere debbano assolutamente realizzare un programma di formazione valido e capace di formare chirurghi competenti, motivati e tutelati in questa professione così delicata e preziosa.
5) C’è un sogno che vorrebbe realizzare?
In questo momento, da un punto di vista professionale, il mio sogno è poter incontrare i miei colleghi da ogni parte del mondo, magari ad un congresso che promette davvero di essere speciale e molto interessante quale sarà il prossimo ESGO 2025 che si terrà a Roma. Da un punto di vista personale, desidero avere il tempo di dedicarmi maggiormente alla Famiglia e alle mie passioni.
Si ringrazia di cuore per l’intervista concessa, il Dott. Valerio Gallotta, Ginecologo Oncologo Chirurgo – Ginecologia Oncologica, Polo Scienze Salute della Donna e del Bambino Fondazione Policlinico Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
“𝑁𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎𝑚𝑜, 𝑚𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑓𝑎𝑟𝑙𝑜. 𝑁𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜, 𝑚𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑑𝑎𝑟𝑒.” 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑇𝑒𝑟𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝐶𝑎𝑙𝑐𝑢𝑡𝑡𝑎
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