Arrivano le fontane a Serapo e via Garibaldi.
Gaeta, 14 Febbraio 2022. Inaugurata questa mattina, alla rotonda di Serapo, l’opera “Sfera 9.0”. Si tratta di una fontana artistica ideata da Simone Lingua (nato a Cuneo nel 1981) che ha entusiasmato l’amministrazione comunale che ha voluto accoglierla tra le opere artistiche della città. Il sindaco Cosmo Mitrano e il vice sindaco Angelo Magliozzi hanno presenziato tessendo le lodi del giovane artista che lavora in Italia e all’Estero con opere esclusive create per le città che le accolgono. “Grazie Gaeta che mi ha permesso di creare quest’installazione cinetica che dona l’illusione di muoversi insieme a quanti arrivano a piedi o in auto. Cattura i riflessi dell’ambiente circostanti e sembra fluttuare con i suoi gettiti d’acqua”. Nonostante gli ostacoli riscontrati durante l’ter si è arrivati oggi al montaggio della fontana che ha incuriosito i passanti. Sarà allestita una fontana analoga anche a via Garibaldi.
OPERA ROTONDA DI SERAPO (IN DISSOLVENZA)
“Accedendo all’hangar dove è in corso la messa appunto dell’opera di Simone Lingua, Sfera 9.0, mi trovo per la prima volta di fronte alla materializzazione di un’installazione studiata su disegni e render, nonché a lungo immaginata attraverso le parole dell’artista. Una sfera di 90 cm di diametro, composta da 26 lamine di acciaio, fluttua davanti ai miei occhi, in sospensione tra mimesis del reale e illusorio annullamento graduale della sua stessa entità.
Prendono origine da tale assunto le sfere 9.0 e 7.0, opere realizzate per la città di Gaeta e più in particolare per le fontane situate in prossimità del lungomare che costeggia la spiaggia di Serapo. Gaeta è un luogo che appartiene alla biografia recente di Lingua: l’artista è nato a Cuneo nel 1981 e dalla fine degli anni Novanta ha scelto la Toscana come residenza. Tuttavia, egli non ama restare per molto tempo in uno stesso punto, consapevole forse che la sua visione creativa si nutre fortemente di dinamismo. Un viaggio inarrestabile il suo, mentale oltre che fisico, che trova traduzione sul piano creativo in infinite variazioni di forme e volumi.
La Riviera di Ulisse è una terra abbracciata dall’acqua e permeata da una luce magica, pulviscolare e vibrante: una realtà che ha affascinato Lingua nel corso degli anni. Ed è proprio inerente alla natura e alle sue declinazioni, il presupposto da cui muove questa creazione. Natura intesa come forza generatrice e propulsiva, capace di animare queste sculto-installazioni: opere site-specific, aniconiche e di matrice astratto-geometrica, cinetiche e optical, pensate e create per instaurare un dialogo aperto con l’ambiente, assunto, al pari del riguardante, a componente intima e costitutiva dell’opera. Una dinamica in ordine alla quale l’intervento installativo trasforma in chiave percettiva lo spazio abitato e quest’ultimo giunge, insieme ai suoi attori, a penetrare la dimensione artistica, generando un flusso di dissolvenze incrociate tra la sfera della vita e quella dell’arte…”.
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