Fabio Pacelli, il chirurgo che cura con il cuore In Evidenza

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Un ritratto umano e professionale tra medicina, amicizia e vita vissuta

In un’intervista toccante con Gigi Marzullo, trasmessa di recente su Sottovoce, il professor Fabio Pacelli ha mostrato al pubblico che dietro ogni medico può nascondersi un uomo capace di empatia, silenzio e cura vera. Non solo in sala operatoria, ma anche nei gesti, nei pensieri e nelle parole non dette.

Chirurgo addominale di fama e docente all’Università Cattolica, Pacelli incarna una medicina che è vocazione prima ancora che professione. Come ha ricordato lui stesso, da bambino sognava di diventare pompiere o pescatore subacqueo. La medicina è arrivata più tardi, come una scelta maturata nel tempo—una strada sincera e profonda.

🧬 L’uomo oltre il camice

Nella sua vita si intrecciano tre identità: il medico, il padre, l’uomo. Tre fili che Pacelli abita con consapevolezza, senza sovrapporli né separarli. Ne emerge una figura rara: un medico capace di rimanere umano anche nei momenti più difficili, accompagnato dalla sua compagna Angelica e dai suoi tre figli, ciascuno con un mondo diverso da esplorare.

«Per separarsi bene serve molto più amore che per sposarsi» – questa frase, pronunciata con dolcezza, racchiude il suo pensiero sulla vita e sulle relazioni. È un pensiero vissuto, mai retorico.

🤝 Amicizia, quella che non chiede

Pacelli ha parlato anche dell’amicizia vera, quella che attraversa gli anni senza bisogno di conferme. Commovente il ritratto del legame con Maria Assunta, che lo chiama “il dottor buonumore”. E soprattutto, il ricordo del collega e amico Giovanni Scambia, definito “fratello nell’anima, nella medicina, nella vita”. Uniti da una visione comune della medicina come vocazione, hanno condiviso silenzi pieni di senso, gesti di presenza, e una profonda umanità.

🌊 Emozioni che curano

A volte, le emozioni più forti affiorano nei contesti più intimi. Pacelli racconta di sé scegliendo “La Cura” di Battiato come colonna sonora personale. Parla del padre scomparso con pudore e dolcezza, raccontando sogni che sono radici interiori. “La continuità affettiva si rifugia nella notte, dove non servono parole”, dice la dottoressa Cosconati, offrendo una definizione che sembra cucita su di lui.

Alla domanda finale di Marzullo su cosa si direbbe oggi, risponde con disarmante semplicità: «Mi auguro la salute per vivere bene e aiutare gli altri. Speriamo bene.»

❤️ Oltre la medicina

Il tempo, per Fabio Pacelli, è da vivere tutto. In sala operatoria, con i figli, davanti a una cascata. In silenzio, quando serve. Ma sempre con il cuore acceso.

Alla fine dell’intervista, non resta il curriculum né i titoli. Resta l’uomo. Un uomo che sorride a chi muore. Che cura anche con le parole che non dice. Che cammina tra gli abissi della fragilità umana, lasciando dietro di sé il segno gentile di chi non si è mai nascosto dietro il mestiere, ma ha sempre scelto di essere presenza.

💫 Un racconto che emoziona, scritto con delicatezza e verità da Giusy Palermo

🔗 Guarda l’intervista completa su RaiPlay: Sottovoce – Fabio Pacelli – 24/07/2025 

🎬 Descrizione del segmento (minuti 12:05–14:17) Nel cuore di questa intervista, il professor Fabio Pacelli ricorda con profonda stima il collega Giovanni Scambia, sottolineando il valore umano e scientifico della loro collaborazione:

“Abbiamo condiviso non solo un percorso scientifico, ma anche umano. La sua visione della medicina come servizio alla persona ha ispirato ogni nostro progetto.”

Un tributo sincero che racchiude l’essenza di una medicina fatta di competenza, dedizione e cuore. Una testimonianza autentica che merita di essere riscoperta e condivisa.

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a cura di: Maria Vaudo